Con un forte rapporto sinergico fra progetto e produzione, FLEXFORM ha saputo interagire con più di una generazione di designer. L’azienda si è avvalsa nella sua storia, fin dagli anni ’60, della collaborazione dei migliori progettisti del design: Asnago-Vender, Sergio Asti, Cini Boeri, Joe Colombo, Paolo Nava, Rodolfo Bonetto, Gigi Radice, Guido Rosati, Carlo Colombo, Giulio Manzoni. Fra tutti però da quarant’anni Antonio Citterio è il designer che più ha contribuito a sceneggiarne la storia e a tradurre in oggetti i valori aziendali coordinando tutte le collezioni. Architetto, regista, deus ex machina, è il progettista che ha dato un’anima al prodotto. Con un approccio progettuale che parte dallo studio dello spazio che circonda gli oggetti e ancor prima dall’architettura in cui sono inseriti gli spazi, Antonio Citterio ha una visione sinergica del progetto che va dalla grande alla piccola scala. Come designer ragiona per famiglie di prodotti e non per singoli prodotti. È tutt’oggi un interlocutore prezioso che dialoga con continuità con la committenza illuminata dell’azienda alimentando un percorso fatto di scambio e condivisione.

“Parlare del mio rapporto con FLEXFORM è parlare di un gruppo di amici che hanno condiviso visioni, esperienze. È anche parlare di una gran parte della mia vita, visto che ci vediamo da più di quarant’anni”. Antonio Citterio

Antonio Citterio

Antonio Citterio nasce a Meda nel 1950, apre il proprio studio di progettazione nel 1972 e si l

aurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1975. Fra il 1987 e il 1996 è associato a Terry Dwan; insieme realizzano edifici in Europa e Giappone. Nel 2000 fonda, con Patricia Viel, una società di progettazione architettonica e di interni, attiva a livello internazionale, che sviluppa programmi progettuali complessi, ad ogni scala ed in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Nel settore del disegno industriale Antonio Citterio collabora attualmente con aziende italiane e internazionali. Nel 1987 e nel 1994 Antonio Citterio è stato premiato con il Compasso d’Oro-ADI. Dal 2006 al 2016 è docente di progettazione architettonica presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera). Nel 2008 riceve dalla Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce di Londra l’onorificenza “Royal Designer for Industry”.

Daniel Libeskind

Figura internazionale nel mondo dell’architettura e dell’urban design, l’architetto Daniel Libeskind

è rinomato per la sua abilità nell’evocare nei suoi edifici una memoria culturale che sfida con i suoi equilibri la loro contemporaneità.​ Influenzato da un forte coinvolgimento verso la  musica, la filosofia e la letteratura, Libeskind ​ ​mira a creare un’architettura che sia risonante, originale e sostenibile. ​ Nato a Lod’z, Polonia, nel 1946, Libeskind si trasferisce negli Stati Uniti in giovane età. ​ Daniel Libeskind apre il suo studio di architettura a Berlino, Germania, nel 1989 dopo aver vinto la competizione per costruire il Museo ebreo di Berlino. ​ Nel febbraio 2003, lo Studio Libeskind sposta il suo quartier generale da Berlino a New York quando l’architetto viene selezionato come Master-Planner per la ricostruzione del World Trade Center. ​ Lo studio Libeskind è coinvolto nel design e nella realizzazione di diversi progetti urbani, culturali e commerciali in tutto il mondo, e ha realizzato edifici che spaziano da musei ad auditorium, da centri per convention a università, hotel, centri commerciali e residenziali. Come Principal Design Architect dello Studio Libeskind, Libeskind parla largamente d ​i ​arte ​ e architettura nelle università e in diversi convegni ​. La sua architettura e le sue idee sono state al centro di molti articoli ed esibizioni, influenzando il mondo dell’architettura e dello sviluppo di città e culture. ​ Daniel Libeskind ora vive a New York con Nina Libeskind, sua moglie e partner professionale.

Joe Colombo

Tube Chair, disegnata da Joe Colombo nel 1969, è stata prodotta e commercializzata da FLEXFORM dal 1

969 sino al 1976.

Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, nei primi anni ’50 Colombo entra a far parte del movimento di pittura nucleare con Enrico Baj. Poco dopo, all’inizio degli anni ’60 rivolge la propria attenzione all’architettura e all’interior design e inizia a lavorare come progettista. L’opera di Colombo oltre alla grande attenzione per i materiali si caratterizza per flessibilità e modularità, tratti ben visibili nelle poltrone Tube Chair e Multi Chair che attraverso combinazioni molto semplici si prestano ad infiniti usi. L’inventiva di Colombo si esprime anche nella creazione di stand espositivi fieristici oltre che nelle sue numerose creazioni di design che comprendono auto, orologi, bicchieri e molto altro. Le ultime opere sono rappresentate da unità abitative multifunzionali e interni in cui Colombo persegue il suo scopo, quello di rendere superflui gli arredi convenzionali e di combinarli per produrre una nuova forma di equipaggiamento capace di offrire il massimo comfort e la massima funzionlità. L’impressionante opera di Joe Colombo, che morì nel 1971 nel giorno del suo quarantunesimo compleanno, è il frutto di un decennio di lavoro caratterizzato da un’ossessiva ricerca di nuove idee e progetti.

Mario Asnago | Claudio Vender

Asnago & Vender

Hanno firmato per Flexform nel 1985 la sedia Moka, il letto e il tavolino Piano

Mario Asnago
Barlassina (MI) 25.03.1896 – Monza 28.01.1981

Claudio Vender
Milano 20.03.1904 – Saronno 23.09.1986

Entrambi conseguirono la licenza di architettura al regio Istituto di Belle Arti di Bologna nel 1922.
I primi lavori svolti insieme sono progetti per concorso tra i quali il monumento al Caduti di Como.
Nel 1928 dopo aver ottenuto l’abilitazione alla professione di architetto decidono di aprire insieme lo “Studio Asnago-Vender architetti”.
Si occupano soprattutto di architettura urbanistica (scuole – abitazioni chiese…)
Tra gli oggetti disegnati per gli arredi d’interni spiccano i tavoli e le sedie con la caratteristica “X”. L’esile struttura rappresenta la filosofia architettonica dei due designers: le superfici sono ampie ma intervallate da spazi vuoti che segnalano la presenza discreta della materia, la quale non toglie leggerezza ma solo parte della rigida uniformità che caratterizza i loro interni.-
Nel 1971 Vender, dopo il ritiro di Asnago, continuò l’attività con il figlio Mario e Mario Moganti

Carlo Colombo

Carlo Colombo ha disegnato per Flexform nel 2013 i prodotti Clarke, Edmond e Isabel.

Carlo Colombo nasce nel 1967.
Nel 1993 si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Da questo momento in poi l’attività di Colombo nel settore del design dà esito a centinaia di progetti frutto della collaborazione con le più importanti aziende di settore 
Nel 2004 Carlo Colombo è nominato designer dell’anno.
Tra il 2005 e il 2011 riceve quattro volte l’International Design Award di “Elle Decor” ed è premiato per i suoi progetti da “Gioia Casa” e “MD Magazine”.
Nel 2009 è tra i vincitori del Good Design Award conferito dallo European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies e The Chicago Atheneum.
Nel 2012 vince il Red Dot Design Award con il sistema “Hydroline” su vasca “Outline” di Teuco e nel 2013 vince l’Interior Innovation Award del German Design Council in occasione dell’IMM di Köln.
Sorta di ambasciatore del design italiano nel mondo, tiene lezioni e conferenze in Israele, Grecia,
Portogallo, Slovenia, Ucraina, Australia, Russia, Inghilterra, Brasile e Cina.
Oltre al disegno di prodotti di arredo e design, Colombo si dedica per le aziende alla strategia e al
marketing, elabora progetti grafici e cura mostre, lavora come consulente e come direttore artistico.
Gli imprenditori sono tra i primi committenti dei suoi progetti di abitazioni, ma presto gli commissionano anche il progetto di spazi dedicati all’esposizione, alla vendita, alla produzione
L’attività progettuale di Colombo, inizialmente concentrata sul design e la progettazione di interni, si estende progressivamente anche al settore delle costruzioni, in Italia e all’estero.
Nel 2009 l’architetto vince un concorso internazionale per la progettazione di due torri polifunzionali ad Abu Dhabi e il suo rinnovato interesse per l’architettura trova sbocco nell’attività di docente in Cina, dove dal 2011 insegna progettazione presso la De Tao Masters Academy di Beijing.
Oggi lo studio si occupa di progetti a grande scala dal design all’interiors e a progetti di architettura in tutto il mondo.

Cini Boeri

Firma per Flexform negli anni ’70 la poltroncina Maxi, oggi uscita di produzione.

 
Laureata al Politecnico di Milano nel 1951, dopo un breve stage nello studio di Giò Ponti, inizia una lunga collaborazione con Marco Zanuso. Intraprende la propria attività professionale nel 1963, occupandosi di architettura civile e disegno industriale.
Ha progettato in Italia e all'estero case unifamiliari, appartamenti, allestimenti museali, uffici, negozi, dedicando grande attenzione allo studio della funzionalità dello spazio e ai rapporti psicologici tra l'uomo e l'ambiente. Nell'ambito del disegno industriale si è occupata in modo particolare del progetto di elementi per l'arredo e componenti per l'edilizia. Diverse sue realizzazioni sono presenti in musei ed esposizioni internazionali.
Ha tenuto conferenze e lezioni presso diverse università e istituzioni in Italia ed all'estero, a Berkeley, Barcellona, al Nucleo del Deseno Industrial di Sao Paulo, al Collegio degli Architetti di Rio de Janeiro, alla Cranbrook School di Detroit, alla Southern California Institute of Architecture di Vico Marcote (CH), al Pacific Design Center e alla UCLA di Los Angeles, all'Accademia di Architettura di Mendrisio, Università della Svizzera Italiana.
Negli anni `81 '83 ha svolto, presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, corsi di "progettazione architettonica" e di "disegno industriale e arredamento".
 Membro del Consiglio di Amministrazione della XVI Triennale di Milano.
 Ha partecipato a numerose giurie di concorsi internazionali e ricevuto numerosi premi internazionali.
 Nominata Socio Onorario ADI, 2012.

Giulio Manzoni

Giulio Manzoni nel 1995 disegna la poltrona Spider.

Nato nel 1952, laureato con lode nel 1976 in Architettura al Politecnico di Milano, ha collaborato con vari enti tra cui le Università di Milano e Pavia, la Biennale di Venezia, il Comprensorio 8 di Como, l’Intercomunale di Pordenone, il Casinò di Campione e collabora con apprezzate aziende sia italiane che straniere nel settore dell’arredamento. Vincitore, tra l’altro, del premio “Leonardo” del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano con il “Riletto” e del Design Award Professional Valencia. Titolare di numerosi brevetti d’invenzione italiani ed europei, opera prevalentemente nel campo dell’industrial design con particolare attenzione allo studio di prodotti polifunzionali e delle nuove tecnologie.

Guido Rosati

Disegna per Flexform il divano Winny nel 1999.

Di origini abruzzesi si trasferisce a Roma nel 1970.
Dopo studi in architettura, si dedica al mondo del design sperimentando nel suo studio di Roma le tecniche relative alla progettazione di mobili polifunzionali.
Realizza negli anni 70-80-90 lampade di grandi contenuti innovativi. Negli anni recenti ha collaborato con Aziende leader nel campo del mobile imbottito ideando divani trasformabili. I suoi periodi creativi sono stati intervallati da esperienze in vari settori del design, tra i quali l’idromassaggio creando vasche con contenuti estetici che fecero tendenza. Attualmente svolge attività di ricerca su rapporti ed effetti tra nascita del prodotto e mercato globale.

Paolo Nava

Disegna con Antonio Citterio tra il 1979 e il 1982, Doralice, Magister, Pasodoble, Ugomaria.

Paolo Nava nasce a Seregno nel 1943, si laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, frequenta inoltre il Corso Superiore di Disegno Industriale a Firenze, diplomandosi nel 1966. Completa la propria formazione in Inghilterra collaborando con studi di industrial design. Nel 1972 fonda lo studio Citterio – Nava con Antonio Citterio disegnando insieme alcuni dei prodotti icona del design italiano. Dal 1982 Paolo Nava prosegue autonomamente nel proprio studio/atelier l’attività di designer concentrandosi nel progetto di prodotti d’arredo per molti prestigiosi marchi italiani ed internazionali. Nei progetti di Paolo Nava si evidenzia la ricerca continua del dialogo possibile tra la propria visione poetica e le concrete esigenze industriali e produttive, attraverso un personale approccio concettuale nei confronti dello spazio abitativo, genera una profonda trasformazione d’uso, costruendo nuove relazioni tra materiali e tecnologie dove la forma dei suoi oggetti è spesso solo la conseguenza naturale di un preciso percorso progettuale. Aspetto fondamentale del suo lavoro è la verifica tridimensionale attraverso il modello di laboratorio e la sperimentazione diretta sui materiali.
Lo studio Paolo Nava ha al suo attivo lo sviluppo di numerosi prodotti per l’industria del mobile con una particolare attenzione per il mondo della cucina. L’attività dello studio si estende al design di prodotti di consumo, agli allestimenti ed alla comunicazione. Paolo Nava svolge attività di docente e relatore in molti paesi. Lo studio Paolo Nava ha ricevuto, nell’arco della propria attività, prestigiosi premi di design e riconoscimenti internazionali.

Eva

Rodolfo Bonetto

Firma per Flexform la poltrona Boomerang nel 1968. Oggi uscita di produzione.

Figura singolare nel panorama del design italiano degli ultimi trent’anni, Rodolfo Bonetto (1929-1991), abbandona una fortunata carriera di batterista jazz con il famoso “Sestetto Italiano” per dedicarsi alla nuova professione.
Autodidatta, caratteristica non comune nel panorama italiano, è tanto orientato alla prassi progettuale da fornire un contributo non indifferente all’insegnamento del design industriale alla Hochschule für Gestaltung di Ulm e, in seguito, all’Isia di Roma.
Dotato di grande talento gusto e capacità per il disegno tecnico, inizia a lavorare come collaboratore per la Veglia Borletti, disegnando strumentazioni per automobili (una grande passione: di quegli anni sono i primi schizzi di carrozzerie per Vignale, Viotti e Boneschi), per poi lavorare in numerosi e diversi campi industriali, quelli di cui normalmente non si considera – essenziale – l’intervento del designer: progetta elettrodomestici, orologi, telefoni, calcolatori elettronici, scarponi da sci, laser chirurgici, macchine utensili, lampade…
Di tutte queste tipologie, è sempre la componente tecnica quella che più lo appassiona, una peculiarità che lo distingue dalla maggioranza dei designer italiani, per tradizione più vicini al mondo dell’arredamento. Il suo rapporto con la Olivetti è stato tra i più intensi e professionalmente stimolanti: per la casa di Ivrea progetta complesse macchine utensili che modificano la fisionomia dell’ambiente di fabbrica. Altrettanto importante la collaborazione con Fiat per la quale disegna molti interni di auto di grande successo e che oggi sono patrimonio storico del marchio Bonetto Design.
Viene premiato con otto Compassi d’Oro, di cui l’ultimo alla carriera professionale. E’ stato due volte presidente dell’Adi (Associazione Disegno Industriale) e presidente dell’Icsid (International Council of Societies of Industrial Design). Riconosciuto come uno dei padri fondatori del design italiano.

Sergio Asti

Negli anni '70 disegna il divano Rolls. Oggi uscito fuori produzione.

Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano, si formò alla professione nella Milano degli anni cinquanta, e fu assistente alla cattedra di architettura degli interni (1953-1958).
Nell’ambito dell’Industrial Design è stato tra i primi, negli anni cinquanta ad affrontare questo problema. È tra i fondatori dell’ADI di cui è attualmente Socio Onorario. Ha fatto parte di vari Comitati Esecutivi e Commissioni di Lavoro della stessa ADI. Ha tenuto corsi di Insegnamento relativi all’I.D. presso l’Istituto Superiore d’Arte di Venezia e, all’estero, presso l’Istituto Sperimentale Superiore di Shizuoka, in Giappone. Ha tenuto numerose conferenze ed ha fatto parte di Tavole Rotonde in Italia ed all’estero, in particolare in Francia, Germania, Portogallo, Stati Uniti, Giappone, Cina, India e Thailandia. Ha partecipato a numerose Giurie per Concorsi di Architettura e I.D., in Italia ed all’estero. Molti oggetti disegnati da Sergio Asti sono presenti nelle collezioni dei più importanti Musei, e nelle collezioni private in Italia e all'Estero. Molti sono i riconoscimenti ricevuti in varie occasioni: Triennale di Milano, Compasso d'Oro, MoMA di New York, Philadelphia Museum, Bienale Industrijskega Oblikovanja di Lubiana, e premi ricevuti all’estero (Francia, Giappone). È stato invitato in più occasioni a realizzare Esposizioni collettive e personali: in Italia, Canada, Stati Uniti, Giappone, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Brasile, Francia.

GABRIELE E OSCAR BURATTI DESIGN

Gabriele Buratti, architetto e professore di architettura degli interni alla Faco

ltà del Design del Politecnico di Milano (2003-2010), e Oscar Buratti, architetto, formano lo studio di architettura e design BURATTI ARCHITETTI. Diverse sono le scale del progetto su cui lo studio lavora in maniera trasversale, passando dall’architettura di edifici ed aree urbane a quella degli interni, dal design di mobili ed oggetti all’allestimento di mostre e showroom, in un percorso professionale intenso e variegato, dove si intrecciano, contaminandosi, i temi, i luoghi e le tipologie, le aziende e le persone, i materiali e le lavorazioni. Progettano edifici residenziali, commerciali ed industriali, interventi in centri storici e ristrutturazioni di complessi edilizi, ville ed interni di uffici, abitazioni, negozi e showroom, in Italia e all’estero, con l’intento di coniugare cultura e specializzazione professionale, sperimentazione e tecnica, visioni originali e qualità del prodotto.

Antonio Citterio Paolo Nava

ANTONIO CITTERIO

Antonio Citterio nasce a Meda nel 1950, apre il proprio studio di progettazione nel 1972 e si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1975. Fra il 1987 e il 1996 è associato a Terry Dwan; insieme realizzano edifici in Europa e Giappone. Nel 2000 fonda, con Patricia Viel, una società di progettazione architettonica e di interni, attiva a livello internazionale, che sviluppa programmi progettuali complessi, ad ogni scala ed in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Nel settore del disegno industriale Antonio Citterio collabora attualmente con aziende italiane e internazionali. Nel 1987 e nel 1994 Antonio Citterio è stato premiato con il Compasso d’Oro-ADI. Dal 2006 al 2016 è docente di progettazione architettonica presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera). Nel 2008 riceve dalla Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce di Londra l’onorificenza “Royal Designer for Industry”.

PAOLO NAVA

Disegna con Antonio Citterio tra il 1979 e il 1982, Doralice, Magister, Pasodoble, Ugomaria. Paolo Nava nasce a Seregno nel 1943, si laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, frequenta inoltre il Corso Superiore di Disegno Industriale a Firenze, diplomandosi nel 1966. Completa la propria formazione in Inghilterra collaborando con studi di industrial design. Nel 1972 fonda lo studio Citterio – Nava con Antonio Citterio disegnando insieme alcuni dei prodotti icona del design italiano. Dal 1982 Paolo Nava prosegue autonomamente nel proprio studio/atelier l’attività di designer concentrandosi nel progetto di prodotti d’arredo per molti prestigiosi marchi italiani ed internazionali. Nei progetti di Paolo Nava si evidenzia la ricerca continua del dialogo possibile tra la propria visione poetica e le concrete esigenze industriali e produttive, attraverso un personale approccio concettuale nei confronti dello spazio abitativo, genera una profonda trasformazione d’uso, costruendo nuove relazioni tra materiali e tecnologie dove la forma dei suoi oggetti è spesso solo la conseguenza naturale di un preciso percorso progettuale. Aspetto fondamentale del suo lavoro è la verifica tridimensionale attraverso il modello di laboratorio e la sperimentazione diretta sui materiali. Lo studio Paolo Nava ha al suo attivo lo sviluppo di numerosi prodotti per l’industria del mobile con una particolare attenzione per il mondo della cucina. L’attività dello studio si estende al design di prodotti di consumo, agli allestimenti ed alla comunicazione. Paolo Nava svolge attività di docente e relatore in molti paesi. Lo studio Paolo Nava ha ricevuto, nell’arco della propria attività, prestigiosi premi di design e riconoscimenti internazionali.

Christophe Pillet

Nato a Montargis nel 1959, Christophe Pillet vive e lavora a Parigi. Si è diplomato all’Ecole Nationale Supérieu

re d’Art de Nice nel 1985 e ha completato successivamente i suoi studi alla Domus Academy di Milano, dove collabora con Michele De Lucchi, Carlotta de Bevilacqua, Martine Bedin. Tornato a Parigi lavora per alcuni anni con Philippe Starck per poi avviare uno studio in proprio. Eletto “Créateur de l’année” nel 1994, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionate tra i quali il Red Dot Design Award, il Wallpaper Design Award e Prix d’Excellence. La lucidità dell’espressione e la ricerca della semplicità sono i principi chiave del lavoro di Christophe Pillet. La sua perfetta padronanza del disegno e il suo innato senso dell’eleganza gli hanno consentito di affermarsi tra i designer francesi più conosciuti nel mondo, grazie ad una pluralità di progetti che spaziano dal product design, ad hotel e boutique e che recano la sua impronta indelebile. Ha lavorato per noti brand nel settore della moda e del design e i suoi progetti si caratterizzano per uno stile riconoscibile, un riuscito connubio tra funzionalità e sensualità. Nel 2020 ha disegnato per Flexform i prodotti Echoes, First Steps e Any Day.

Patrick Norguet

Thanks to his keen observation of the context, his analytical approach to constraints and his respect for usage, he h

as been able to build solid relationships with manufacturers and numerous clients.

After completing his design studies at ESDI, Patrick Norguet joined Louis Vuitton and the fashion world. These experiences allowed him to understand the identity of brands and how to highlight them. The design of Renault's event stands allowed him to refine and apply his synthesis skills to ephemeral architecture.

He quickly broadened his design palette and became interested in technological innovations in the field of furniture. In 2000, his Rainbow Chair, noticed and produced by Giulio Cappellini, gave him a visibility that quickly spread thanks to the international media. He then opened his workshop in Paris.

Italian companies immediately noticed his rigor and his total commitment to his projects. Passionate about industrial processes, he adapted his style to excellent craftsmanship, optimizing the efficiency of production methods. His first furniture collections for Bernhardt, Artifort, or the French companies Alki and Tolix have validated and established his presence in international trade shows. In 2010, the design of a McDonald's restaurant in France gradually led to a collaboration with McDonald's in the USA.

Patrick Norguet effortlessly masters all scales and lends his expertise to manufacturers and producers of objects, lamps and furniture, all while developing the new hotel concept of the Okko chain in France in 2014. He has become an iconic figure in French design.

Alias, Arflex, Artemide, Cassina, Emu, Ethimo, Glass Italia, Kristalia, Lea Ceramica, Pedrali, Glass Italia, de Padova, and Tacchini have been quick to recognize the talent and authority of Patrick Norguet who is fully involved in the production process and strives to create sustainable collections.

From the drawing board to industrial tools and communication, Patrick Norguet has demonstrated the place and responsibility of the designer as an agent of change in services and lifestyles.